Tre lettere. Una sigla che spesso scivola via, stampata sull’etichetta, appena notata.
Eppure, dietro quel “DOP” si nasconde una delle tutele più importanti che l’Europa abbia mai creato per i consumatori e per i produttori.
Parliamo di olio, sì. Ma anche di origine, di tracciabilità, di identità.
E oggi più che mai, sapere cosa significa davvero DOP è un gesto rivoluzionario.
Cos’è la DOP, in parole semplici
DOP significa Denominazione di Origine Protetta.
È una protezione dell’Unione Europea che garantisce che un alimento (in questo caso l’olio extravergine di oliva sia prodotto da olive delle specifiche varietà del territorio dove sono trasformate e che l’olio sia confezionato in una determinata zona geografica secondo regole precise e controllate.
In sintesi:
- Le olive devono provenire esclusivamente da quell’area
- La trasformazione (spremitura) deve avvenire in loco
Il confezionamento deve avvenire nell’area di produzione
- Le tecniche di produzione devono rispettare un disciplinare certificato
- Ogni lotto è verificato e tracciabile e deve aver superato le analisi chimico fisiche e sensoriali
Cosa protegge davvero la DOP?
- I produttori che lavorano secondo le regole e meritano di essere riconosciuti per la loro trasparenza
- I consumatori, che hanno diritto a sapere cosa stanno comprando
- Il territorio, perché la DOP tutela un’intera filiera agricola legata alla biodiversità e alla tradizione
Quando acquisti un olio DOP, non compri solo un sapore.
Sostieni una comunità agricola, difendi la cultura di una regione, scegli con trasparenza.
Il caso dell’Olio DOP Riviera Ligure
Nel mondo degli extravergini italiani, la Riviera Ligure è spesso conosciuta per la sua oliva più importante: Taggiasca.
Ma non basta una varietà in etichetta per garantire origine e qualità.
Solo l’olio certificato DOP Riviera Ligure segue un disciplinare che:
- definisce l’area geografica
- stabilisce metodi di raccolta e frangitura
- impone controlli di qualità organolettica e chimica
- traccia ogni lotto dal campo alla bottiglia
Solo quelli che riportano il collarino giallo e superano i test del Consorzio possono portare il nome della Liguria in etichetta.
Perché serve ancora parlarne?
Perché secondo i dati ISMEA:
- La maggior parte dei consumatori non sa cosa significhi
- Il prezzo è spesso visto come “eccessivo” perché non si conosce il valore reale del prodotto
Questa è la vera sfida: non vendere un olio, ma raccontarne il perché.
Perché la DOP non è marketing.
È un atto di rispetto: verso chi produce, verso chi compra, verso la terra che ci nutre.
Un piccolo gesto che cambia molto
Quando scegli un olio DOP Riviera Ligure stai facendo molto più che condire un piatto.
Stai difendendo un modello agricolo, un modo di lavorare, un pezzo d’Italia che vuole rimanere autentico.
Quel piccolo collarino giallo non è una decorazione. È una promessa mantenuta.