I nostri 145 alberi sono di fatto piuttosto produttivi. Infatti la media degli ultimi dieci anni di coltivazione si attesta sui 1644 kg di olive. In questo frangente storico non è poco, dato che si parla di un clima in rapido cambiamento, con siccità, caldo eccessivo, piogge torrenziali intervallate da periodi secchi e via dicendo. In questo senso si comprende il valore di un’attività come quella del Consorzio di Tutela dell’Olio Riviera Ligure DOP, che si fa imprenditore agricolo e cura almeno un oliveto seguendo buone pratiche e sperimentando innovazioni. Con prudenza, ma con altrettanta consapevolezza. Appare fondamentale la riforma dell’albero, con una potatura produttiva accurata e un mantenimento anno per anno. Allo stesso modo le concimazioni sono state sempre più curate, giungendo quest’anno ad un progetto complessivo di tipo soprattutto fogliare in collaborazione con Almagra, che ha donato preparati tutti di origine vegetale, i quali, va detto, hanno funzionato bene. Allo stesso modo è stata promossa una decisa azione nei confronti della mosca olearia. Si tratta di un percorso inserito nel progetto Olig +, con una pluralità di partners tra cui la Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa e il Cersaa di Albenga. Quest’ultima attività è stata condotta praticamente su tutto il territorio di Lucinasco con l’impegno di più olivicoltori. Tutti i processi sono stati altresì seguiti da un agronomo e un ulteriore assistente. Da qui nasce la pagina sul sito internet del Consorzio:
https://www.oliorivieraligure.it/category/agronomo/
Nel controllo della mosca è stato sicuramente decisivo l’impiego dell’Exirel Bait con specifico attrattivo. Facilità di impiego e bassa esposizione degli operatori hanno consentito azioni in rapidità e, va detto, l’infestazione è stata oltremodo contenuta come hanno confermato le trappole posizionate all’interno dell’oliveto con intento di controllo. Per questo la raccolta è stata eseguita nel mese di novembre inoltrato e ha dato buoni risultati: 1265 kg di olive raccolte, certo, un po’ meno dell’anno scorso, ma comunque raccolte. Più di tre e quattro anni fa. Hanno resto 240 kg di olio, pari a 262 litri, che saranno utilizzati, confezionati in bottiglia, per le attività del Consorzio. Ovviamente dalla presente stagione è possibile anche il confezionamento in tutti gli altri recipienti ammessi dalla legge. La resa si attesta sul 18,97 per cento, in linea con il periodo e la media decennale (17,87 per cento).
Appare interessante capire quanto costa fare l’olio al Consorzio: caro, quest’anno, 23,73 euro al litro. Questo dato è comunque appesantito dalla quantità di concimazioni e trattamenti comunque a basso impatto. La media decennale è di poco più di 15 euro al litro, confezionato. Questo dato, come ogni anno, fa riflettere in merito al giusto valore di un litro di olio Riviera Ligure DOP e di olio di alta qualità e provenienza certa. A livello di analisi chimica e organolettica l’olio prodotto rientra pienamente nei parametri del disciplinare dell’olio Riviera Ligure DOP. Di fatto spunta, su scala di dieci punti, 4 di fruttato, 2 di amaro, 1,9 per il piccante e un bel 4,9 per la dolcezza. L’acidità si attesta sullo 0,24 e i perossidi sono al 5,2, davvero bassi e indice di una buona vitalità nel tempo. Di fatto, in Consorzio, si è contenti, perché vediamo la conclusione naturale di un percorso annuale di cure e attenzioni. Abbiamo un olio buono, ne conosciamo il percorso e con un certo orgoglio si avrà modo di portarlo in degustazione nelle più diverse occasioni pubbliche.
Ecco il prospetto costi dell’olio al litro, al chilo e le medie pluriennali QUI