La parte finale del mese di maggio si avvia alla conclusione, in un contesto di tempo via via sempre più stabile con temperature massime in aumento e assenza di precipitazioni significative. Permane una residua instabilità, soprattutto nella fase pomeridiana con frequenti nubi orografiche legate alla forte escursione termica. Queste condizioni hanno determinato un rapido avanzamento delle fasi fenologiche.
Nell’oliveto dimostrativo la fioritura volge al termine anche se permane una grande eterogeneità di situazioni a livello della singola pianta, nella quale la parte della chioma più esposta al sole (orientamento a sud e a est) si presenta ormai prossima alla pre-allegagione mentre le parti meno soleggiate (esposizioni a nord e ovest) si presentano ancora nella piena fioritura. Nelle zone costiere la fioritura è ormai terminata.
Tra i parassiti si segnalano sintomi della presenza di tignola dell’olivo la cui generazione antofaga si sviluppa a carico dei fiori e i cui adulti stanno deponendo le uova su di essi. Al fine di intervenire efficacemente è opportuno agire tempestivamente entro la fine della fioritura, ponendo ovviamente attenzione alla presenza di insetti impollinatori e altri organismi non bersaglio.
Giunge quindi a conclusione quel processo di sviluppo delle mignole (infiorescenze) lungo 30-45 giorni che porta alla formazione di fiori che tipicamente hanno quattro sepali. Ogni cultivar presenta fiori dalla morfologia caratteristica ovvero con una forma particolare delle varie parti del fiore stesso. La carica fiorale della primavera 2025 è molto elevata. Nelle prossime settimane sarà fondamentale valutare quanti fiori si saranno effettivamente trasformati in frutticini, anche in considerazione del fatto che il trasporto del polline avviene essenzialmente ad opera del vento.
Numerosi studi (a partire da quelli di Villemur, 1983) hanno rilevato fino a 8 milioni di granuli pollinici per singola infiorescenza (mignola), il cui comportamento è ovviamente influenzato dal vento e dalla pioggia.
A livello della singola infiorescenza vi sono sia fiori potenzialmente fertili che fiori con ovari parzialmente o totalmente abortiti, con una frequenza variabile a seconda delle cultivar. La percentuale di aborto ovarico varia dal 10 al 90% e la Taggiasca, la principale varietà coltivata in Liguria, si inserisce tra le varietà con elevata incidenza di tale fenomeno che tuttavia risulta avere una limitata influenza sulla produttività finale.
Le olivine saranno completamente visibili nel giro di un paio di settimane, nelle quali si ha lo sviluppo dell’embrione con una fase di intesa moltiplicazione cellulare. In questo periodo si potrà verificare la cascola fisiologica legata sia a fattori di incompatibilità che alla capacità della pianta di “selezionare” un numero di frutti che possono essere alimentati correttamente.
Una volta avvenuti i processi di impollinazione e fecondazione si verifica la caduta della corolla e dei residui degli stami, si ha l’annerimento dello stigma e inizia l’ingrossamento dell’ovario.
SITUAZIONE FITOSANITARIA. La situazione presenta alcune variazioni rilevanti rispetto a quella della scorsa settimana. Non vi sono al momento evidenze di rogna mentre si rileva una manifestazione dei sintomi su foglie colpite da occhio di pavone (Spilocaea oleaginea S. Hughes, 1953), peraltro circoscritta alle foglie più vecchie.
Gli attacchi del rincote psillide infeudato all’olivo cotonello (Eupyllura olivina) osservati nelle scorse settimane si stanno esaurendo, con rarefazione delle secrezioni cerose e delle fumaggini.
Tra gli insetti parassiti si è rilevato un forte aumento di tignola dell’olivo (Prays oleae) con comparsa delle ragnatele sericee a carico delle infiorescenze: queste sono prodotte dalla generazione antofaga (che vive a carico dei fiori) i cui adulti appena sfarfallati depongono le uova sulle infiorescenze.
Il danno determinato dalla tignola è determinato principalmente dalla generazione carpofaga che si nutre a spese dei frutti nutrendosi a spese del seme in formazione, prima dell’indurimento del nocciolo.
La soglia di intervento non è definita con precisione come invece accade per altre avversità, soprattutto nei confronti della generazione antofaga (mentre invece per quella carpofaga si considera il 10% di olive infestate). La generazione antofaga in genere viene efficacemente contrastata da un complesso di antagonisti naturali che ne limitano la pullulazione.
Nelle prossime settimane (prima dell’indurimento del nocciolo) si valuterà se intervenire con prodotti a base di azadiractina A (prodotto commerciale Oikos alla dose di 150 ml in 150 litri di acqua per ettaro; il numero massimo di trattamenti ammessi all’anno è pari a 2), formulato che agisce per ingestione e contatto e dotato di azione sistemica, efficace anche nei confronti della mosca olearia e della cecidomia o, in alternativa, sono impiegabili anche i prodotti a base di Acetamiprid (prodotto commerciale EPIK SL, attivo principalmente per ingestione anche nei confronti di altri parassiti con apparato boccale pungente-succhiante) e a base di Cyantraniliprole (prodotto commerciale Exirel® 2025 autorizzato in deroga dal 7 aprile al 4 agosto 2025 per uso su tignola e sputacchina dell’olivo).
Le catture di adulti di mosca olearia sono prossime allo zero (attenzione: si procede alla sostituzione delle trappole Flypack® che hanno esaurito la loro capacità attrattiva, indicata pari a 180 giorni).
Si segnalano infine sintomi di carenza di ferro, legati alla forte spinta di crescita vegetativa (collegata anche alla disponibilità idrica) e alla fioritura, per i quali si valuterà entro la prossima settimana l’opportunità di un Intervento nutrizionale.
AVVERSITÀ | SITUAZIONE NELL’OLIVETO DIMOSTRATIVO | INTERVENTI PREVISTI |
Tignola dell’olivo | Elevata presenza di sintomi visibili della generazione antofaga (ragnatele sericee sulle infiorescenze) | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Cotonello | Secrezioni cerose sulle infiorescenze in diminuzione, presenza comunque limitata e poco significativa (colatura dei fiori quasi non rilevabile) | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Cecidomia dell’olivo | Nessuna presenza rilevata | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Mosca dell’olivo | Attività di volo pressoché nulla (trappola A 0 catture, trappola B 0 catture, trappola C 1 catture con trappole Flypack®) | Proseguire il monitoraggio.
Sostituzione trappole attrattive |
Cocciniglia mezzo grano di pepe | Rilevate sporadiche presenze, poco significative, rilevati alcuni scudetti (femmine) isolati | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Oziorrinco | Non sono state rilevate evidenze di rosure o tracce di alimentazione, né presenza di adulti erranti | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Euzophera bigella e E. pinguis |
Non rilevati ulteriori tubercoli oltre a quelli già presenti nelle precedenti settimane (rilevazione sospetta su oliveto vicino in fase di verifica) | Monitoraggio con massima attenzione ad aumenti dell’infestazione |
Margaronia | Non presenti ulteriori gallerie su foglie, presenza estremamente limitata negli ultimi anni | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Tripide dell’olivo | Rilevati 4-5 attacchi sull’intero oliveto, a carico delle foglie con deformazioni della lamina (presenti antagonisti naturali) | Monitoraggio, nessun intervento chimico |

Sintomi di occhio di pavone su foglie di olivo