Annata olivicola 2021-2022: l’Oliveto della Riviera Ligure si riposa

È dal 2013 che il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Riviera Ligure è diventato di fatto anche olivicoltore. Lo ha fatto nell’Oliveto della Riviera Ligure, sito nel territorio comunale di Lucinasco, al centro di un distretto occupato da ininterrotti terrazzamenti olivati. Qui si sono sperimentate tecniche classiche di gestione a cui si sono affiancate nel tempo una serie di attività innovative, quali concimazioni mirate, potature accurate, rifacimento dei muri a secco, smaltimento dei residui di potatura con trinciatrice. Grazie agli interventi continui ed annuali, tutto sommato semplici, l’Oliveto ha prodotto ogni anno. Dopo la notevolissima annata 2020-2021 c’erano le premesse per una nuova produzione. Come detto, la cura dell’olivo permette intanto sempre nuove fioriture. Il momento semmai delicato è l’allegagione, quando il fiore inizia a diventare frutto. Non tutti i fiori diventano frutto e la percentuale di successo non è sicuramente elevata. In più, ci vogliono le condizioni migliori a livello meteorologico. Un clima buono, un po’ ventilato, ma non freddo né umido. Purtroppo, nel giugno 2021, è accaduto tutto il contrario e la zona in cui si trova l’Oliveto ha patito nebbie fredde. Un fenomeno che si insinua nelle valli, una macaja, come si dice a Genova e dintorni, tutt’altro che buona per l’allegagione dell’oliva. È così che una produzione potenzialmente discreta è diventata pressoché nulla. I cambiamenti climatici hanno portato sicuramente a condizioni di questo tipo. Nel corso del Novecento a giugno non entravano le nebbie fredde nelle valli della Liguria occidentale. Dominava l’anticiclone delle Azzorre, che garantiva un clima caldo e ventilato. Appunto, quello che è mancato, mentre l’anticiclone africano, già in giugno, alterna giornate caldissime con ritirate che comportano evaporazioni umide dal mare, corroborate da una frescura nordica. Questo non va bene per l’olivo e pone nuove sfide all’olivicoltura che deve cambiare di fronte al nuovo quesito climatico. Insomma, alla fine si è deciso di non raccogliere quelle poche olive sugli alberi. Saranno cadute, saranno concime, nell’eterno sistema circolare della Natura. Un sistema che ritorna, ciclico, sperando nella raccolta della stagione 2022-2023.