L’annata 2018-2019 nell’Oliveto della Riviera Ligure: un bilancio. La contabilità annuale e su sei annate

Anche in quest’annata il mese di novembre ha visto il momento conclusivo del percorso agricolo con una raccolta protratta per tre giorni. Un solo giorno di pausa, dovuta alla pioggia, che è stata un elemento di continuità durante il 2018, sia in primavera che nella prima parte dell’autunno. In particolare le piogge primaverili non hanno influito sull’allegagione, ma hanno nutrito le piante. Ne è conseguita una raccolta in cui le olive si sono presentate con dimensioni buone quando non ottime. La resa in olio non è stata eccezionale, ma è una caratteristica tipica delle annate piovose. In compenso le quantità raccolte sono andate oltre ogni rosea previsione. A livello dialettale si dice che hanno dato “averia”, un termine antico che fa anche riferimento ad una forma di tassazione basata sulla quantità di ricchezza personale (appunto, l’”averia”, una imposta sulle persone fisiche, propria della Repubblica di Genova). L’olio che si è ottenuto, certificato e garantito come DOP Riviera Ligure-Riviera dei Fiori, a marchio consortile, è risultato equilibrato all’assaggio del panel, con un 5,1 di fruttato e un 4,9 di dolce a fronte di 1,7 di amaro e 1,8 di piccante. Quest’ultimo è comunque un elemento che distingue una presenza di fenoli e antiossidanti del tutto positivi. La dolcezza è, in crescendo poi nell’annata, una caratteristica distintiva molto marcata per l’offerta di prodotto tra 2018 e 2019. Caratteristica ovviamente molto gradita e capace di fornire versatilità all’olio.

Per quanto concerne la produzione dell’oliveto costituito da 145 piante, si sono raccolte 2805,5 chili di olive, in un’annata che si deve ritenere buona. La produzione di olio è stata di 365 kg ovvero di 398,47 litri, anche queste in linea con le tendenze annuali, ben sapendo che il frutto ligure ha una buona resa. Il costo di produzione al kg di olio imbottigliato è di 11,25 euro, che al litro si traduce in 10,31 euro. Il tutto rendicontato punto per punto in una tabella che si può scaricare in fondo a questo testo. Nella tabella sono riportati i costi di sfalcio, potatura, smaltimento residui, concimazione, raccolta, frangitura, imbottigliamento e certificazione.  In ultima analisi, anche se il tempo di lavoro di chi è in oliveto è precisato, va tenuta in debito conto la fatica che si fa muovendosi continuamente fra i terrazzamenti, salendo e scendendo i muri a secco, un occhio alla pianta, uno al cielo, un occhio a non mettere il piede in fallo e uno a non inciampare su di una pietra o nel filo dell’abbacchiatore. Insomma, un grande sforzo, un grande impegno e comunque un investimento che ha un peso bilanciato dalla straordinaria qualità di un prodotto unico, l’olio DOP Riviera Ligure, certificato e garantito.

TABELLA SCARIBILE QUI