La primavera 2019 nell’oliveto della Riviera Ligure

Dopo un’annata olearia di grande produzione in Liguria, anche nell’Oliveto della Riviera Ligure si procede alle consuete operazioni colturali richieste dal tempo ciclico della campagna. Un tempo che ripete sé stesso, ogni anno. Però alcuni accorgimenti possono essere decisivi per avere raccolti annuali buoni negli oliveti, evitando l’andamento biennale, con annata di “carica” e annata di “scarica”. Sono dunque fondamentali due momenti: la concimazione e la potatura. A metà marzo, su terreno umido, si è concimato. Si è utilizzato un concime professionale organo minerale. Un concime ad alta solubilità in acqua, con una buona percentuale di materiale organico. Un classico apporto di Azoto, Fosforo e Potassio, con leggera prevalenza di quest’ultimo e presenza di Boro, fondamentale per favorire l’allegagione ovvero la trasformazione del fiore in frutto.

Considerando la cura nel mantenimento degli alberi dell’Oliveto e una condizione climatica interessante, con rinnovate piogge, che hanno doppiato quelle della scorsa primavera e dell’autunno, si è notato che il fenomeno dell’infiorescenza inizia già a manifestarsi. Ovviamente “i fiori non sono olive e le olive non vogliono dire olio”, come si dice in Liguria, ma le premesse sono interessanti. In ogni caso si è proceduto ad una potatura mirata. Non una potatura di riforma o volta ad ottenere una produzione ogni due anni, ma un generale sfoltimento leggero, con eliminazione di rami secchi, pulizia all’interno e possibilità di arieggiare la chioma. Un lavoro compiuto con attenzione da mani esperte, eseguito in gran parte a segaccio, con il minimo stress per la pianta. Un lavoro manuale come sempre in Liguria, faticoso, attento, ma sicuramente utile.